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Ci sono delle belle idee che ogni tanto arrivano anche dal Ministero dell’Istruzione: quella di colmare le lacune educative e formative di questi mesi di pandemia che hanno dovuto subire i nostri ragazzi e i nostri bambini, attraverso dei laboratori anche estivi, pensati come «un ponte verso il nuovo anno scolastico». Il Piano Estate 2021 ha lo scopo di riaffermare «il valore della scuola, una scuola aperta, coesa ed inclusiva, quale luogo di formazione della persona e del cittadino, radicato nel proprio territorio e sostenuto dalla partecipazione attiva di tutta la comunità. Una scuola capace di essere motore di integrazione civile, di uguaglianza e di sviluppo. Una scuola che restituisce spazi e tempi di relazione, luoghi per incontrarsi di nuovo e riannodare quelle relazioni purtroppo bruscamente interrotte, così importanti per lo sviluppo emotivo, affettivo, identitario, sociale di ognuno».
Gli obiettivi
sono semplici e chiari:
·
una scuola accogliente, inclusiva e basata
su logiche di apprendimento personalizzato,
·
una nuova alleanza educativa con i territori,
che consolidi il senso di appartenenza alla “comunità” e preveda il
coinvolgimento attivo delle rappresentanze degli studenti e dei genitori
·
un modello educativo finalizzato a mitigare
il rischio di dispersione scolastica e di povertà educativa.
Nessun
educatore si può trovare in disaccordo con questi obiettivi e, sostanzialmente,
anche con le modalità e i percorsi scelti per aggiungerli. Laboratori, attività
ludico-creative, sportive, iniziative per l’educazione alla cittadinanza, l’orientamento,
un vero e proprio rinforzo e potenziamento delle competenze disciplinari e
relazionali in vista dell’avvio del nuovo anno scolastico. Il tutto pensato
attraverso dei passi molto precisi e delineati per i mesi estivi.
Possiamo dirlo
con serenità: bello, davvero bello! Però…
Però! Però ci sono
le belle idee che spesso naufragano nei meandri della burocrazia che,
nonostante la Legge sulla Parità, ancora una volta discrimina pesantemente le
scuole pubbliche paritarie rispetto alle scuole pubbliche statali. Ad oggi, 23
giugno 2021, i progetti presentati dalle scuole paritarie italiane sono stati
valutati, approvati, ma ancora non autorizzati, a causa di quei cavilli burocratici
che ci impedisce di essere considerati realmente ciò che siamo: cittadini
italiani con il sacrosanto diritto di essere trattati come i cittadini italiani
che hanno scelto una scuola pubblica statale.
Ci siamo messi
d’impegno anche noi, come tantissimi insegnanti grintosi della scuola italiana,
per progettare e programmare questi laboratori, nel bel mezzo del periodo più
caldo per il lavoro scolastico. Abbiamo ricevuto la valutazione positiva da
parte del Ministero. Abbiamo pubblicizzato i laboratori del Piano Estate 2021 ai
nostri alunni e alle loro famiglie. I posti sono andati a ruba in pochissime
ore. Ma… ma molto probabilmente il Piano Estate 2021 non vedrà il via in questa
estate, per la quale era stato pensato: ad oggi i cittadini italiani che (oltre
a pagare le tasse) si pagano una seconda volta anche la libertà di scelta
educativa in una scuola pubblica non statale, dovranno aspettare che le firme e
i timbri necessari a partire siano apposti sui fogli giusti. Riusciranno in
tempi rapidi? Entro questa settimana, tanto per intenderci?
Ci speriamo,
ma con molto realismo crediamo di no. Fiduciosi rimaniamo in attesa, insieme ai
nostri bambini e ragazzi che già sognavano un’estate diversa. Rimaniamo in
attesa, un po’ meno fiduciosi, insieme ai nostri docenti e alle nostre famiglie.