è tempo di... CRESCERE nelle relazioni

comunicazione di avvio 02
   


Carissimi bambini, carissimi ragazzi, carissimi giovani,

il periodo di chiusura forzata dentro casa e gli stili di vita che abbiamo dovuto cambiare in questi mesi ci hanno insegnato, o meglio, ci hanno costretto a riconsiderare la preziosità delle relazioni. In particolare quelle che diamo per scontate e che sono le più importanti.

Costretti a casa abbiamo dovuto ripensare le relazioni con la nostra famiglia. Probabilmente non ci era mai capitato di passare così tanto tempo con mamma e papà, con i nostri fratelli e sorelle. Diceva una vignetta che girava sui social: «sono rimasto a casa con la mia famiglia: sembrano brave persone!». Sarebbe un peccato se non avessimo sfruttato questo tempo per crescere nella relazione con loro.

Costretti a casa abbiamo dovuto rimodulare le relazioni con i nostri amici, i nostri compagni. Per fortuna esiste WhatsApp, i social, Skype, i cellulari… che vita triste sarebbe stata senza la possibilità di dialogare, di condividere, di confrontarsi su quanto stava accadendo. Forse è stata l’occasione per stringere amicizie più profonde, per scoprirne di nuove. Penso a coloro che si sono fidanzati pochi giorni prima del lockdown. Sarebbe un peccato se i mesi nei quali non abbiamo potuto vedere nessuno non ci avessero insegnato a guardare le persone più in profondità, al di là del loro aspetto fisico o del vestito di marca, se non ci avessero insegnato nuovi stili di relazione più sinceri, più autentici, più profondi!

Costretti a casa abbiamo dovuto rivisitare le relazioni con i nostri insegnanti. La didattica a distanza ci ha costretti a nuove modalità di relazione con loro. Ci ha fatto condividere almeno un pezzo della nostra vita familiare, un pezzo della nostra casa, scambievolmente. Ci siamo sentiti forse più vicini, ci siamo apprezzati maggiormente, abbiamo visto il maggiore sforzo nel preparare una lezione e nel seguirla nel migliore dei modi. Ci siamo trovati davvero nella stessa barca di imparare ad usare una piattaforma, con tutti i suoi strumenti, davvero nuovi per tutti (o quasi). Sarebbe un peccato se questa dose di familiarità reciproca e di condivisione maggiore non ci avesse aiutato a capire la preziosità del lavoro degli educatori e degli insegnanti, e il rispetto a loro dovuto.

Costretti a casa ci siamo trovati a pensare, a dire, a scrivere frasi che mai avremmo sognato: «mi manca la scuola, mi manca quell’insegnante o quell’altro, mi mancano gli alunni, mi manca alzarmi presto la mattina per incontrare i miei compagni,…». Sono solo alcune delle frasi che in quei mesi mi sono arrivate in vario modo… Diciamolo a voce alta: ci è mancata la scuola! Con tutti i suoi limiti, con tutti i suoi difetti. Forse il non poter andare a scuola ci ha aiutato a prendere coscienza di quanto sia importante e, al tempo stesso, di quanto poco si investe su di essa, di quanto poco crediamo nell’istruzione, nell’educazione e nella formazione. Sarebbe un peccato se ci lasciassimo rubare di nuovo questo immenso valore, che custodisce il futuro di un popolo, di un Paese, del mondo intero. Sulla scia di don Bosco continuiamo a ripeterci che crediamo fermamente nell’educazione e siamo pronti a tutto pur di vivere la scuola nel modo migliore, consapevoli – più che mai – della sua preziosità.

Costretti a casa ci siamo trovati smarriti, forse spaventati. Il tanto tempo a disposizione e il silenzio surreale delle nostre città forse ci hanno aiutato a dare più spazio e più tempo anche alla nostra relazione con Dio. Ne sono evidente testimonianza i tantissimi giovani e meno giovani collegati al mattino presto per partecipare alla Messa insieme alla comunità salesiana o in attesa di ascoltare il “buongiorno” al mattino, attraverso le dirette o i video caricati sul canale Youtube della scuola… Per non parlare della partecipazione straordinaria di tantissimi alla Santa Messa in presenza alla fine dell’anno nel campo dell’oratorio. Sarebbe un peccato se questa relazione riscoperta, vissuta con slancio, tornasse in uno stato di torpore, di sonno. Abbiamo bisogno di gente entusiasta, ovvero di bambini, ragazzi, giovani, adulti che abbiano “Dio-dentro”, questo è il significato della parola entusiasmo.

 

E allora, proprio perché ne abbiamo scoperto ancor più il valore, desideriamo vivere in profondità ogni relazione all’interno delle nostre famiglie, all’interno della nostra classe, della nostra scuola, con i nostri insegnanti, con Dio, con gli amici, perché sono proprio queste relazioni a renderci gli uomini e le donne di cui il mondo ha un immenso bisogno. Di gente arida di relazioni, di gente cattiva, di gente che disprezza gli altri, di gente che pensa di essere fighetto quando fa il bullo e prende in giro i più deboli, non ne abbiamo proprio bisogno! Anzi, vogliamo essere persone capaci di entusiasmo, costruttori di pace, di relazioni autentiche e profonde.

Desideriamo quindi fare i nostri migliori auguri alle nuove famiglie neonate: alla prof.ssa Maria Cristiana Ardu e al marito Giuseppe, al prof. Gabriele Santoru e alla moglie Susanna. Il vostro amore, che ha scelto il matrimonio come via della vostra santificazione, sia trasformato sempre più ad immagine di quello divino!

I nostri migliori auguri a maestra Laura Siddi e al marito Matteo, alla prof.ssa Maria Lovato e al marito Michele che attendono una nuova creatura. Ci uniamo alla vostra gioiosa attesa!

Salutiamo e ringraziamo vari docenti che – per motivi differenti – non saranno con noi questo nuovo anno: prof. Maurizio Puddu, prof.ssa Angelica Murtas, prof. Riccardo Berruti, prof. Gabriele Zanda, prof.ssa Daniela Cambarau, prof. Alberto Virdis e prof. Gianfranco Pintus, che dopo oltre trent’anni di servizio nella nostra scuola come docente di Arte alla Scuola Media raggiunge il pensionamento. A lui, come a ciascuno degli altri colleghi, il sentito grazie per la condivisione della passione educativa, nello stile di don Bosco. Salutiamo anche con grande affetto Aurelio Marinelli, che ha concluso il suo cammino di discernimento nella nostra comunità ed è tornato presso la sua famiglia a Vasto.

Diamo un caloroso benvenuto nella nostra comunità salesiana a don Giuseppe Casti. Dopo tanti anni di servizio in giro per il mondo come responsabile mondiale dei Salesiani cooperatori, torna in Sardegna: un tesoro prezioso di esperienza e saggezza a disposizione di tutta la CEP. Insieme a lui la nostra comunità si arricchisce della presenza di Piotr Warzocha, un giovane confratello polacco, che lavorerà in particolare con i ragazzi della scuola media. Un grande benvenuto al prof. Antonio Atzeni, docente di Matematica e Fisica nel Liceo Scientifico, al prof. Matteo Lecca, docente di Storia e Filosofia nei licei, maestro Pietro Nonnis, come docente di Musica nelle prime tre classi della Primaria e maestra Simona Pistis, come supplente di maestra Laura. Un affettuoso "bentornata" alla prof.ssa Lydia Mameli, che torna fra noi dopo un periodo di assenza, nella sua cattedra di Latino e Greco al biennio del Liceo Classico. A ciascuno di loro l’augurio di sentirvi fin da subito a casa e di apprendere al meglio lo stile educativo salesiano, fatto di amore esigente, ragionevole e paziente.

In conclusione, condivido con voi questa preghiera, composta dall’arcivescovo di Milano, mons. Delpini:


Padre nostro che sei nei cieli,

sia benedetto ogni tempo, occasione per il bene,

ogni incontro, vocazione a servire e ad amare,

ogni ora di lezione, esercizio di intelligenza, volontà, memoria per percorsi di sapienza.

Benedici tutti noi, benedici le nostre famiglie, benedici la nostra scuola. Amen.

 
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