Sentinella, a che punto è la notte?

#abbarraindomu | 5 Maggio 2020

Mi è capitato diverse volte di ascoltare studenti (o genitori per loro) che raccontavano quanto poco avessero dormito per preparare interrogazioni o finire i compiti. Devo confessare che anche io ho iniziato, da studente al primo anno delle superiori, a utilizzare, per lo studio, anche le prime ore della notte o provare a svegliarmi all'alba per finire i compiti o il ripasso. Non siamo i primi; persino don Bosco raccontava che i doveri di studio, le occupazioni delle ripetizioni, la molta lettura richiedevano il giorno ed una parte della notte. Più volte accadde che giungeva l'ora della levata, ed io mi trovava tuttora colle decadi di Tito Livio tra le mani, di cui avevo intrapresa la lettura la sera antecedente.


Ci sono poi quelli che vedono le ore della notte come momento ideale per vedere serie tv, stare sui social, guardare programmi e altre cose.

Restare alzati di notte è un'abitudine, però, davvero da abbandonare. Se non abbiamo motivi forti e validi per vegliare, è bene che ricordiamo che il nostro corpo si sviluppa secondo il ciclo naturale di luce e oscurità e le sue energie migliori sono da impiegare durante le ore di luce. A meno che tu non sia una sentinella, regalati la notte come momento per dormire. Questo ti permetterà di affrontare molte cose; nel lungo periodo, chi veglia di notte ne avrà pochi o nessun beneficio. Conclude infatti don Bosco: "tal cosa mi rovinò talmente la sanità (la salute), che per più anni la mia vita sembrava ognora vicina alla tomba. Laonde io darò sempre per consiglio ai giovani di fare quel che si può e non di più. La notte è fatta pel riposo. Eccettuato il caso di necessità, dopo cena niuno deve applicarsi in cose scientifiche: uomo robusto reggerà alquanto, ma cagionerà (provocherà) sempre qualcosa a detrimento alla sua salute".

 

Per questa notte che inizia, allora, buon riposo!


 
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