Il merlo

#abbarraindomu | 30 Aprile 2020

Carissimi/e, buona sera a tutti/e nel nome di don Bosco!

Una decina d’anni della mia vita salesiana li ho trascorsi nella nostra Opera di Lanusei, che alcuni di voi conoscono. Lì c’è il tempio di don Bosco. Per andare direttamente dall’Istituto al Tempio, si passa per un atrio, con delle grandi finestre che danno su un giardinetto .

Un giorno, mentre attraversavo l’atrio, udii un forte colpo contro i vetri di una finestra; poco dopo il rumore si ripeté… Andai nel giardino per vedere di che si trattasse e notai che un bel merlo, spiccando il volo da un muretto distante quattro o cinque metri, andava a sbattere violentemente contro i vetri di una delle finestre…  Dopo l’urto tornava sul muretto e ripeteva il volo…  Sulle prime non capivo il perché, poi mi accorsi che i vetri delle finestre facevano da specchio e riflettevano il giardino stesso.  Il merlo (bisogna dire che…era proprio un merlo!), invece di accontentarsi di vivere felice, tra i fiori e le piante del giardino reale, cercava disperatamente di raggiungere quell’altro giardino, riflesso, inesistente, che forse gli appariva più bello, più attraente… 

Il giorno dopo, ai piedi della finestra, vidi soltanto alcune penne insanguinate: evidentemente, colpo dopo colpo, il povero merlo era caduto a terra tramortito, divenendo facile preda di qualche gatto di passaggio… 

Se non stiamo attenti, corriamo il rischio di essere proprio dei… merli!  Dio ci ha dato l’esistenza terrena, da vivere secondo il suo progetto, che, se siamo così saggi da accettarlo, è un progetto di felicità per noi, destinata a perpetuarsi, nel grado più alto, nella vita eterna… 

Gesù, nel Vangelo, ha ribadito questa ricetta infallibile della felicità: «Beati (cioè pienamente felici) quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica!» (Lc 11,28).     

Sant’Agostino, approdato a Dio dopo un lungo itinerario, tormentato e tormentoso, alla ricerca della verità e della felicità, giungeva a questa conclusione: «Signore, ci hai fatti per Te, e il nostro cuore è senza pace finché non riposa in Te!» .

Se siamo furbi, non ci lasceremo attirare da miraggi ingannevoli, col rischio di fare la fine… del merlo. 

Sogni d’oro e… felice risveglio!

Don Natale Idda

 
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