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“Ne uccide più la lingua che la spada” recita un vecchio proverbio, che la dice lunga sull'influsso positivo o negativo che possono avere le parole in famiglia. "Ma come ho fatto ad avere un figlio come te!" “Questa me l’attacco al dito, sei un disastro, chiudi il becco”. “Sei proprio tutto tuo padre o tua madre”. Frasi di questo genere sono scorrette, perché mortificano e sminuiscono il figlio, e mettono in cattiva luce il padre o la madre. Certo si può e si deve criticare il comportamento negativo in famiglia, ma mai umiliare la persona. "Non sono contenta di quello che hai fatto..." ma sono sicura che la prossima volta non lo rifarai” Le parole massi vanno sempre evitate; in famiglia dovrebbero risuonare soprattutto le parole che sono carezze : “Ciao, Grazie, scusa, cosa ne pensi? “ Regaliamo lodi ai nostri cari, perché la lode è un rinforzo positivo, mentre il rimprovero è un rinforzo negativo.
“Le parole di incoraggiamento forse nessuno le sente, ma per il cuore sono come un rombo di un aereo, mettono le ali”. Ed allora : “Che tesoro di figlio, di figlia abbiamo! Che fortuna avere dei genitori come voi “. Viva la famiglia dove l'attenzione per il singolo regna sovrana.
don Paolo Piras